Contraffazione, violazione marchi e brevetti: cosa fare

Lo scorso 13 settembre è stata votata alla Camera la Relazione sul fenomeno della contraffazione sul web. Nelle sue conclusioni, il documento suggerisce la necessità che i fornitori di servizi internet implementino dei sistemi di filtraggio automatico del traffico per bloccare contenuti che violano il copyright.

Questa relazione ribadisce i concetti dell’articolo 2 della legge Disposizioni per l’adempimento degli obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Unione Europea approvata con modifiche dal Senato il 10 ottobre. La stessa legge ha portato la conservazione dei dati di traffico telefonico ed internet a 6 anni.

“Questo articolo,” mi spiega l’avvocato Fulvio Sarzana, esperto di diritto dell’informazione e di copyright, “introduce il nuovo concetto di notice and stay down, ovvero, la possibilità per le aziende che possiedono i diritti d’autore di chiedere ai fornitori di servizi internet (ISP) di controllare che un determinato contenuto illecito non venga mai più messo online dopo che è stato segnalato.” Per fare questo, però, è necessario introdurre un sistema in grado di monitorare, intercettare e bloccare l’attività degli utenti.

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