Intelligenza artificiale e diritto

Intelligenza artificiale e diritto. Una prospettiva costituzionale.

E’ in uscita, per i tipi di Franco Angeli, il volume 

INTELLIGENZA ARTIFICIALE E DIRITTO

Come regolare un mondo nuovo

Autori e curatori
 
Contributi
Daniele Amoroso, Livia Aulino, Carlo Casonato, Alfonso Celotto, Alfredo De Felice, Ludovico Dei Cas, Filippo Donati, Fernanda Faini, Marta Fasan, Elena Ferioli, Raffaella Folgieri, Enrico Gragnoli, Paola Grimaldi, Maria Francesca Monterossi, Fabio Pacini, Serena Quattrocolo, Luigi Rufo, Fulvio Sarzana di S. Ippolito, Andrea Simoncini, Lawrence B. Solum, Guglielmo Tamburrini, Maria Zanichelli.
 
 
L’intelligenza artificiale, anche in combinazione con le tecnologie informatiche, e la genetica, sembra davvero delineare i contorni di un ‘mondo nuovo’ piuttosto che essere semplicemente un insieme di risorse tecnologiche aggiuntive e avanzate rispetto a quelle già consolidate. Tecnologie ‘profonde’, le definisce Jason Preston, ‘invenzioni che ci reinventano’, che “segnano un genere diverso di cambiamento del mondo” proprio perché puntano a “progettare meglio l’evoluzione”, e a “reinventare la natura”.
Un ‘nuovo mondo’ che contiene e propone interrogativi profondi e inediti, i quali investono i campi e le categorie più qualificanti della civiltà sociale (e giuridica: salute, istruzione, lavoro, procedure democratiche, sicurezza, giustizia), e arrivano a prefigurare scenari (con tratti persino inquietanti) in cui può venire in discussione l’essenza stessa di ciò che consideriamo identità umana.
Come regolare tutto questo? Quali nuovi strumenti il diritto può o dovrà mettere in campo? Quali principi costruire come cornice della coesistenza tra uomo e macchine, che, come scrive L. Alexandre, “non è un problema tecnico preoccupante ma temporaneo che si risolve in vent’anni e scompare: conviveremo con lei (cioè con l’AI) per sempre“? O come adattare i principi irrinunciabili del costituzionalismo, come eguaglianza, dignità, tutela dei diritti inviolabili dell’uomo a questo contesto assolutamente imprevedibile, che fino a qualche anno fa avremmo tranquillamente definito come ‘distopico’ o fantascientifico? Infine, che cosa è o cosa può diventare veramente ciò che chiamiamo (a volte indistintamente) AI?
A questi interrogativi, in una necessaria prospettiva multidisciplinare, cercano di rispondere giuristi di diversa estrazione e provenienza settoriale, filosofi, scienziati della robotica e dell’AI.

Scritti di: D. Amoroso, L. Aulino, C. Casonato, A. Celotto, A. D’Aloia, A. De Felice, L. Dei Cas, F. Donati, F. Faini, M. Fasan, E.A. Ferioli, R. Folgieri, E. Gragnoli, P. Grimaldi, M.F. Monterossi, F. Pacini, S. Quattrocolo, L. Rufo, F. Sarzana di Sant’Ippolito, A. Simoncini, L. Solum, G. Tamburrini, M. Zanichelli.

Antonio D’Aloia è professore ordinario di Diritto costituzionale nell’Università di Parma, ed è direttore scientifico dello University Center for Bioethics. Da anni studia i rapporti tra scienza, tecnologie, diritto. Su questi temi ha curato altresì i seguenti volumi: Neuroscience and Law. Complicated Crossings and New Perspectives (con M.C. Errigo), Springer 2020; Biotecnologie e valori costituzionali. Il contributo della giustizia costituzionale, Giappichelli 2005; Un diritto per il futuro. Teorie e modelli dello sviluppo sostenibile e della responsabilità intergenerazionale, Jovene 2008; Il diritto alla fine della vita: principi, decisioni, casi, ESI 2012; The Common Good and Ecological Integrity (con J. Gray and L. Westra), Routledge 2018.
 
 
 
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