modifica playstation esclusione reato

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Il 20 dicembre scorso, il tribunale monocratico del capoluogo dell’Alto Adige ha assolto con formula piena (tecnicamente “perché il fatto non sussiste”) Dalvit Oscar, titolare della HS Distribuzione di Salorno (Bolzano). L’uomo era accusato di aver venduto chip in grado di forzare i sistemi di sicurezza della playstation predisposti dalla Sony. Un caso nato dall’operazione “Christmas Card”, che aveva portato nel dicembre del 2002 al sequestro, da parte della Guardia di Finanza, di decine di migliaia di software pirata in tutta Italia. Un’operazione scaturita da una segnalazione di Sony, che lamentava la pratica diffusa di rimuovere le protezioni che impediscono la lettura di giochi non originali o provenienti da mercati geografici diversi da quello di riferimento. Il possesso di software pirata da parte di un cliente della Hs Distribuzione aveva portato i militari della Guardia di Finanza ad inquisire il proprietario dell’azienda bolzanina. La società, in realtà, vendeva i “Modchip”, ma con l’avvertenza agli utenti sui limiti del loro utilizzo: vale a dire convertire la consolle di giochi in un vero e proprio personal computer o, in alternativa, utilizzare giochi lanciati dalla stessa Sony in altre aree del globo (in primis Asia e Nord America), ma non ancora in Europa. Il contratto di vendita sollevava, invece, l’operatore bolzanino da qualsiasi utilizzo improprio e illegale da parte degli utenti.

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