Voto elettronico: il si del TAR del LAZIO

 

Voto elettronico: il si del TAR del LAZIO.

Il voto elettronico presenta requisiti in grado di assicurare anonimato e segretezza delle votazioni e

l’identificazione dei votanti tramite SPID e CIE è sufficiente a garantire i requisiti di legge.

E’ quanto ha stabilito la V Sezione Bis  del TAR del Lazio, in una sentenza del 5 giugno 2024, nell’ambito di una controversia che vedeva coinvolta una società, difesa dagli Avvocati dello Studio legale Sarzana di Roma,  che forniva la piattaforma di voto per una pubblica amministrazione.

Il Tribunale Amministrativo ha rigettato il ricorso di alcuni ricorrenti che lamentavano, tra le altre cose, l’inaffidabilità del voto elettronico.

Ha statuito il TAR: 

“Devono, infine, ritenersi destituite di fondamento anche le contestazioni in termini di inaffidabilità della piattaforma telematica di voto in relazione ai principi di personalità e segretezza del voto medesimo, non avendo parte ricorrente allegato alcun elemento di prova a sostegno di detta tesi che appare d’altra parte sconfessata dai rigorosi standard di sicurezza certificati (la piattaforma  XXXX  è inserita tra i servizi a più elevato livello di sicurezza del cloud della PA dall’ACN, ovvero l’Autorità unica, oggi, in tema di sicurezza delle Pubbliche Amministrazioni), in grado di assicurare la segretezza e l’anonimato della consultazione.

Né può contestarsi l’autenticazione dei votanti tramite SPID e/o CIE, trattandosi di sistemi di accesso riconosciuti e obbligatori per tutti i servizi offerti al cittadino dalla pubblica amministrazione, come da previsione contenuta nell’art. 24 co.4 del “decreto semplificazioni” (D.L. 16 luglio 2020, n. 76 convertito nella L. 11 settembre 2020 n. 120), intervenuta sul testo del Codice dell’Amministrazione Digitale.

Le considerazioni che precedono impongono il rigetto del ricorso introduttivo e dei motivi aggiunti.”

 

Voto elettronico: il si del TAR del LAZIO

 

 

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